Cosa e come visitare il nostro MOLISE regione naturalistica
Dove mangiare, dove dormire e che cosa visitare, una regione tutta da scoprire
Moderno comune agricolo ed industriale.
L'indice di vecchiaia dei pozzillesi rientra nei valori medi; la comunità si distribuisce, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Santa Maria Oliveto, Triverno, Colle Grotte e altre minori.
Il capoluogo comunale e la località di Santa Maria Oliveto presentano una forte disomogeneità tra i due nuclei, tanto che gli abitanti di Santa Maria Oliveto vivono come una comunità a sè stante il rapporto con il capoluogo comunale.
Il territorio presenta un profilo geometrico misto, con rilievi collinari poco accentuati nella parte più settentrionale, al confine con Filignano, ed i tratti omogenei della pianura nella parte più a sud.
Il capoluogo comunale sorge ai piedi delle colline, lungo la riva sinistra del torrente Rava, affluente del Volturno.
L'olivo domina il panorama, da solo o misto al cerro lungo le pendici dei modesti rilievi.
Nel territorio, ricco di risorse idriche, c'è anche una sorgente di acqua solfurea.
Lo stemma, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura due pozzi, a richiamo del toponimo.
Posta al margine settentrionale della piana di Venafro, si raggiunge percorrendo la statale 85 Venafrana da cui si diramano due strade che, dopo nemmeno quattro chilometri di agile percorso tra gli oliveti, raggiungono il centro abitato.
L'Autostrada del Sole A1 si raggiunge con molta facilità ai caselli di San Vittore (verso Roma), posto a 22 chilometri, e di Caianello (in direzione di Napoli), distante 28 chilometri; il traffico aereo fa capo all'aeroporto più vicino, distante 88 chilometri, e allo scalo intercontinentale "L.
da Vinci" di Roma/Fiumicino, distante 188 km.
Il porto di riferimento dista a 93 km.
La stazione ferroviaria più vicina, lungo la linea Campobasso-Vairano, è a 6 km.
I collegamenti con le principali direttrici di traffico sono sempre ottimi: strade comode e scorrevoli in ogni periodo dell'anno consentono relazioni facili e stabili con i comuni vicini.
Tra questi innanzitutto Venafro, centro di riferimento per il commercio, i servizi, ed i rapporti con alcune pubbliche amministrazioni.
Il comune stesso, però, è a sua volta un forte polo di gravitazione per la manodopera, grazie all'insediamento industriale.
Fondata nel Seicento, si è sviluppata dai casali di Trasarcio e Caspoli e deve il toponimo probabilmente alla presenza dell'acquedotto venafrano (con i suoi pozzetti di ispezione) e di numerosi pozzi scavati in epoca moderna: la località era nota infatti come "Li pozzilli".
Le scarne notizie storiche riguardano soprattutto la località di Santa Maria Oliveto, che vanta radici ben più remote: il primo nucleo abitato risalirebbe infatti all'anno 839, quando i territori furono colonizzati dall'Abbazia di S.
Vincenzo al Volturno.
Il feudo fu ceduto nel Trecento dalla regina Giovanna alla città di Venafro, di cui ha seguito le vicende storiche.
Il comune, storicamente parte della Terra di Lavoro, ha fatto parte di Venafro dal 1927 al 1937.
Nel patrimonio storico e architettonico spiccano i resti dell'acquedotto venafrano, la chiesa parrocchiale barocca ed i ruderi di antiche terme alle sorgenti del torrente Triverno; è stata ritrovata una "tavola acquaria" risalente al 26 a.
C.
con le norme di manutenzione dell'acquedotto.
Dalla fine degli anni '70 la fisionomia del comune è profondamente mutata in seguito ad un significativo sviluppo industriale.
Oltre agli uffici municipali e postali il comune non ospita altri organi o istituzioni di rilievo.
Appare sufficiente il complesso dei servizi sanitari, che offre una farmacia, il servizio di igiene e sanità pubblica ed una casa di ricovero e cura presso un istituto di ricerca scientifica specializzato in neurologia.
Nelle locali strutture scolastiche si frequenta la scuola dell'obbligo; per gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado ci si rivolge a Venafro e ad Isernia.
Non mancano neppure le strutture ricettive, con esercizi di ristorazione ed un albergo assai ben avviato, posti lungo il tracciato della statale 85.
Il quadro delle attività economiche è complesso ed articolato: la terra, fertile e ben irrigata, produce soprattutto ortaggi ed olive mentre ha un minor peso l'allevamento, soprattutto avicolo.
Il settore di gran lunga prevalente è l'industria: vi sono rappresentate la siderurgia, la metalmeccanica, il settore della componentistica per auto, l'impiantistica industriale, l'elettromeccanica, l'industria di trasformazione alimentare, tra cui spicca la produzione olearia (attività tradizionale apprezzatissima già al tempo dei romani), l'edilizia e la produzione di semilavorati e materiali da costruzione, l'industria estrattiva, la chimica e le materie plastiche.
Lo sviluppo industriale ha dato luogo anche alla proliferazione di un settore terziario in cui si distinguono servizi quali la raccolta, lo stoccaggio e lo smaltimento di rifiuti industriali e le attività di trasporto e spedizione.
L'attività di credito e intermediazione finanziaria completano il quadro dei servizi.
Il grosso delle relazioni esterne del comune è dato dunque dalla sua capacità di assorbire manodopera: le aziende del nucleo industriale Isernia-Venafro danno lavoro a moltissimi comuni, lontani anche decine di chilometri, e costituiscono il secondo polo industriale regionale, per dimensioni e livelli occupazionali.
La festa religiosa di maggior significato per la comunità è quella della Patrona, Sant'Anna, che si celebra il 26 luglio.
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