Cosa e come visitare il nostro MOLISE regione naturalistica
Dove mangiare, dove dormire e che cosa visitare, una regione tutta da scoprire
La Madonna di Loreto
"Za'r vdem' l'8 Sttiembra"; non ? insolito darsi appuntamento in occasione dei festeggiamenti che si tengono in onore della Madonna di Loreto, la festa pi? cara ai capracottesi, che in tale data, ritornano al paese da tutte le parti del mondo.
Le celebrazioni, che per tradizione ignota hanno cadenza triennale, si svolgono nei giorni 7, 8 e 9 Settembre. La sera del giorno 7, la statua della Vergine, in processione aux flambeaux viene trasferita dal Santuario sito all'ingresso del paese alla Chiesa Madre; il giorno 8 si celebra con solennit? la ricorrenza della Nativit? di Maria. I festeggiamenti si concludono con l'Atto di consacrazione alla Madonna, recitato da tutto il popolo capracottese, prima di riportare la statua nella sua sede originaria, il 9 in piazza Falconi .
Particolarmente suggestiva ? la "sfilata dei cavalli" , subentrati ai muli, che, riccamente decorati con coperte e panni sfarzosi ed addobbati di fronzoli di ogni genere, scortano il passaggio della statua venerata per le vie del paese , recando il loro umile, ed in qualche caso "scalpitante" omaggio nel congedarsi.
L'origine di questa celebrazione, ? strettamente legata alla leggenda di un tronco d'albero, su cui si racconta si fosse miracolosamente impressa una immagine sacra, apparsa ad alcuni locali.
Alla devozione mistica, gradualmente si ? mescolato l'elemento pastorale, con particolare riferimento al rito della transumanza; ? tradizione che la cappella fu edificata dai pastori, che "sentirono sorgere col tempo quasi un bisogno spirituale di consacrare quel luogo a convenirvi devotamente per invocare aiuto nella partenza, per rendere grazie nel ritorno alla Vergine protettrice dei viandanti di lunghi percorsi, la Madonna di Loreto" (L.Campanelli La Chiesa collegiata di Capracotta ).
Ancora oggi, il tramandarsi di questa sentita devozione, testimonia il profondo legame del Capracottese alle proprie tradizioni.
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Comune montano di origine medievale, che sta prendendo sempre maggiore coscienza della propria vocazione turistica il cui significativo apporto economico sta gradualmente affiancandosi a quello delle tradizionali attività silvo-pastorali.
I capracottesi, concentrati nel centro storico, presentano un indice di vecchiaia elevatissimo; il territorio montuoso ha un profilo accidentato e presenta quote che superano quasi sempre i mille metri.
I tratti paesaggistici più aspri e rocciosi si alternano agli altipiani (Prato Gentile) e ai morbidi rilievi alto-collinari, spesso ricoperti di vegetazione boschiva; l'orizzonte è segnato dalle creste dell'Appennino con i rilievi del Parco Nazionale d'Abruzzo, quelli della catena della Maiella e, più vicina, la valle del Sangro.
Completano il quadro il tratturo Celano-Foggia e le sorgenti del torrente Verrino.
L'area di Monte le Pere è oggetto di contestazione con il comune di Sant'Angelo del Pesco.
Lo stemma, di cui è stato chiesto il riconoscimento alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, raffigura una capra e, sotto, un fuoco acceso.
Sorge sul crinale del Monte Capraro, spartiacque tra i corsi dei fiumi Sangro e Trigno, ed è raggiungibile attraverso le strade provinciali che la collegano a Pescopennataro, Vastogirardi, alla statale 86 Istonia e alla statale 652 Fondo Valle Sangro.
Si serve della stazione ferroviaria San Pietro Avellana-Capracotta, distante 13 km dall'abitato, sulla linea Carpinone-Sulmona; la linea ferroviaria, però, si trova sotto la costante minaccia di soppressione a causa del modesto volume di traffico che smaltisce.
E' piuttosto lontana l'Autostrada del Sole A1, i cui caselli di San Vittore, verso Roma, e Caianello, verso Napoli, distano rispettivamente ben 80 e 86 chilometri.
I tracciati viari sono resi infidi, nei mesi invernali, dalle abbondanti precipitazioni nevose che in più di una occasione hanno raggiunto il secondo piano delle case nel centro abitato, isolandolo completamente.
Lontani, infine, anche il porto e l'aeroporto: oltre l'aerostazione di naturale riferimento, a 146 km, è utilizzato anche lo scalo intercontinentale "L.
Da Vinci" di Roma-Fiumicino, a 246 km.
Lo scalo merci cui si fa normalmente riferimento per i traffici marittimi dista 151 chilometri.
Per il commercio, i servizi e le esigenze di natura amministrativa la popolazione fa riferimento al vicino centro di Agnone e ad Isernia.
La presenza di un insediamento in epoca sannitica pare ormai accertata; l'attuale comunità ritrova, però, le sue radici nell'alto Medioevo, quando ad esercitare la signoria su queste terre era la famiglia comitale dei Borrello di Agnone.
A cavallo tra il Tre ed il Quattrocento il feudo appartenne ai Carafa, poi ai duchi d'Evoli di Castropignano, ai Cantelmo, ai Piscicelli e poi di nuovo ai d'Evoli nel XVII secolo.
Da questi la proprietà passò ai Caracciolo di Santobuono che la vendettero ad un altro esponente della famiglia dei Piscicelli.
Nel 1807 il comune risulta inserito nel distretto di Isernia, governo di Vastogirardi; quattro anni più tardi diventa capoluogo di un'unità amministrativa.
Restano poche tracce della cinta muraria che proteggeva il centro nel periodo medievale; tra i monumenti di maggior rilievo si distingue invece la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta in Cielo, sorta insieme al primo nucleo abitato.
A questa chiesa se ne aggiungono altre sei, tutte di epoca più recente, alcune ampiamente rimaneggiate; tra gli edifici civili si segnala la casa baronale, edificata nel primo Cinquecento dai nobili Gualtieri-Budone.
Non è sede di uffici di particolare importanza.
Nel quadro economico le attività tradizionali legate alla pastorizia conservano un ruolo importante, soprattutto con gli allevamenti ovini e bovini e la produzione casearia; decisamente scarso il peso delle attività industriali: si contano pochissime imprese, impegnate soprattutto nei settori dell'edilizia e materiali da costruzione e della meccanica, mentre conserva una certa vivacità l'artigianato, particolarmente nella lavorazione del legno.
I cittadini hanno a disposizione una biblioteca, una stazione dei carabinieri, i normali servizi comunali, postali e bancari; si può frequentare la scuola dell'obbligo, mentre per gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado è necessario trasferirsi ad Agnone o a Isernia.
Il sistema sanitario offre, oltre alla farmacia, un servizio di ambulatorio e guardia medica.
La trasformazione che sta subendo il tessuto economico locale, con la sempre maggiore influenza del turismo, comincia ad interessare anche il sistema ricettivo, che presenta ampi margini di sviluppo legati alla costruzione di impianti per la pratica degli sport invernali.
Tra i centri altomolisani è forse quello maggiormente interessato dal turismo estivo che qui non è determinato unicamente dal rientro degli emigrati; fino a pochi anni fa, però, la vita paesana conosceva un andamento ciclico, vivace in estate e ridotto a ritmi assai piu lenti nei mesi freddi.
La recente valorizzazione delle potenzialità della zona come centro di sport invernali sembra destinata a cambiare radicalmente le prospettive per la popolazione locale: gli appassionati che fanno riferimento al locale Sci Club, e che utilizzano le piste di fondo già praticabili, guardano con interesse ed attesa alla costruzione di impianti idonei alla promozione di questo comune tra le più note località sciistiche nazionali.
La festa del Patrono, San Sebastiano, si celebra il 13 luglio.
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