Nel nostro rione ognuno di noi aveva il suo bel soprannome ed il mio, per una semplice storpiatura del cognome, era Ferraciucc.

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Ferraciucc Nel nostro rione ognuno di noi aveva il suo bel soprannome ed il mio, per una semplice storpiatura del cognome, era Ferraciucc. Non si è mai saputo chi abbia avuto questa bella idea ma, pian piano, credo di aver individuato il fetente e primo o poi lo torturo. Nonostante non avesse alcun significato ed era del tutto inoffensivo, come ogni ragazzino del mondo, certamente non mi piaceva essere canzonato in quel modo. Quando era il mio turno i miei amici, da vere canaglie, soprattutto quando già ero incazzato per aver perso qualche partita, mi chiamavano così. Mi pare ancora di sentirli quei farabutti: ”vagliù jamm a romp l’ pall a Ferrara”. Spesso e non solo nel mio caso, finiva anche a botte che, dopo il calcio, era la nostra attività preferita, con qualcuno che doveva ricorrere alle cure familiari facendo attenzione a non prendere “ru riest”. Mi sono sempre chiesto di questo sfizio di litigare e, nel tempo, credo di averne capito la ragione. Facevamo la guerra perché sapevamo come poi era bello abbracciarci e fare la pace, rinsaldando i nostri legami e promettendoci eterna amicizia, così come poi è stato. Insomma, al Villaggio dopo gli sfottò e le mazzate, le storie finivano sempre a tarallucci e vino, nel vero senso della parola. I primi rubati a Fernando il fornaio mentre, per la bevanda e ovviamente esonerando Nicolino, bastava andare nel fondaco di Francazio!


21/07/2018

Tonino Ferrara

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